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Risultati a lungo termine dopo terapia con fasci di protoni per emangioma retinico capillare papillare


È stato valutato il potenziale beneficio e il rischio della terapia con fascio di protoni nel trattamento sintomatico dell’emangioma capillare papillare della retina.

Uno studio retrospettivo ha incluso pazienti con emangioma retinico capillare papillare essudativo sintomatico con o senza associazione con la malattia di von Hippel-Lindau.

Tutti i pazienti sono stati trattati come opzione di trattamento primaria o secondaria con la terapia con fascio di protoni tra il 2001 e il 2009.

Il follow-up minimo è stato di 30 mesi.

8 occhi di 8 pazienti ( 3 maschi e 5 femmine, con un'età media di 36 anni ) sono stati trattati per emangioma retinico papillare sintomatico.

L'intervallo mediano tra insorgenza dell’edema e la terapia maculare con fascio di protoni è stato di 1.7 mesi.

Il periodo di follow-up medio è stato di 84 mesi tra il trattamento con fascio di protoni e l'ultimo follow-up.

L’essudazione si è completamente risolta in tutti i pazienti tranne 1, dopo in media 4.2 mesi.

La media acuità visiva prima della irradiazione con fascio di protoni era 0.7 logMAR ( 0.2 DIN, DIN 58220 normale ) ed è calata di 0.8 logMAR ( 0.16 DIN ) all’ultimo esame di follow-up ( nessuna significatività statistica, P=0.071 ).

In conclusione, il risultato anatomico dopo la terapia con fascio di protoni per emangioma retinico papillare è convincente, mentre l’esito funzionale può essere compromesso a causa di localizzazione del tumore, edema maculare persistente a lungo, ampia essudazione e scarsa acuità visiva iniziale.
Nei pazienti con esteso distacco della retina è ancora necessario l’intervento chirurgico.
Anche se la terapia con fascio di protoni ha dimostrato di essere una opzione terapeutica, il trattamento rimane impegnativo. ( Xagena2014 )

Seibel I et al, Am J Ophthalmology 2014;158:381-386

Oftalm2014



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