La maggior parte delle pubblicazioni sulle moderne terapie per la degenerazione maculare senile neovascolare sono focalizzate sull'effetto del trattamento.
Lo scopo di uno studio è stato quello di determinare la frequenza dei non-responder al trattamento anti-fattore di crescita dell’endotelio vascolare ( anti-VEGF ) e di trovare possibili motivi alla loro mancata risposta.
Sono stati rivisti i dati dei pazienti trattati fino alla fine del 2008 per la prima volta con Bevacizumab o Ranibizumab.
Basandosi sulla disponibilità di risultati misurabili e secondo precedenti pubblicazioni che mostrano l'effetto della terapia, la perdita di tre linee di acuità, l’aumento di spessore della retina o della dimensione della lesione sono stati identificati come indicatori di non-responder; due di questi tre segni dovevano essere presenti.
Sono stati inclusi nella revisione 334 occhi di 283 pazienti; il 74.55% ha ricevuto Bevacizumab ( Avastin e il 25.45% ha ricevuto Ranibizumab ( lucentis ).
Complessivamente il 14.37% degli occhi è stato identificato come non-responder ( 14.06% nel gruppo Bevacizumab e 15.29% nel gruppo Ranibizumab ).
L’acuità basale in base alla distanza e le aderenze vitreo-retiniche sono risultate significativamente correlate con i non-responder.
Le correlazioni con età, sesso, tipo di lesione, altre caratteristiche morfologiche e tipo di farmaco anti-VEGF utilizzato non sono risultate significative.
Il 10.4% dei non-responder ha mostrato una risposta ritardata ma buona al trattamento anti-VEGF.
In conclusione, circa il 15% dei pazienti non ha risposto sufficientemente al trattamento anti-VEGF.
Le aderenze vitreo-retiniche sono state l'unico fattore oftalmologico che potrebbe essere significativamente correlato a una risposta insufficiente. ( Xagena2013 )
Krebs I et al, Br J Ophthalmol 2013; 97: 1443-1446
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